3. Che cos'è il World Wide Web (WWW)? Cos'è un iperoggetto?

World Wide Web (ragnatela mondiale) è il nome, spesso abbreviato in WWW o W3, con il quale viene designato comunemente l'insieme di iperoggetti (hypermedia) collegati tra loro che costituisce attualmente l'aspetto più visibile di Internet, anche se non l'unico. Per "iperoggetti" si intendono quegli oggetti informatici, di qualsiasi tipo, che presentano la caratteristica di contenere al proprio interno dei collegamenti (spesso detti rimandi o, in inglese, link) verso altri iperoggetti, oppure di poter essere richiamati mediante rimandi posti in altri iperoggetti.

 L'esempio più semplice di iperoggetto è l'ipertesto, ma non è l'unico: ad esempio esistono iperimmagini (ossia immagini che, se selezionate, rimandano ad altri oggetti); esistono inoltre tutta una serie di oggetti che di per sè non possono contenere rimandi (si pensi ad esempio ad un file eseguibile o ad un normale testo) ma che vengono inseriti nel World Wide Web tramite collegamenti posti in altri iperoggetti. Il vantaggio degli iperoggetti è quello di fornire all'utente una funzione in più: non solo quella "statica" di contenere in sè proprie informazioni, come ad esempio un libro, un quadro, un programma televisivo, ma anche quella "dinamica" di richiamare su richiesta dell'utente e in modo estremamente semplice altre informazioni.

Il World Wide Web, invece, è un insieme di oggetti virtuali (ossia, non fisicamente esistenti: voi potete toccare un quadro, ma non potete toccare l'immagine del quadro memorizzata in un computer) che è stato realizzato sfruttando la possibilità data da Internet di collegare questi oggetti tra loro: mentre Internet è, tutto sommato, qualcosa di essenzialmente fisico (volendo, potreste toccare i cavi che la compongono e i computer che la gestiscono, se vi trovaste vicini ad essi!), il World Wide Web è qualcosa di estremamente virtuale: un insieme di informazioni variamente codificate.

Grazie alla possibilità di richiamare in modo molto semplice qualsiasi "risorsa" in qualsiasi parte del mondo, identificandola univocamente con il suo indirizzo (URL), ciascun autore di ipertesti può facilmente creare collegamenti tra il proprio prodotto e altro materiale disperso in varie parti della Terra, permettendo quindi all'utente di spostarsi non per vicinanza geografica, ma per vicinanza di argomenti: non interessa il fatto che un certo iperoggetto sia situato a Los Angeles piuttosto che a Tokyo o che a Londra, in quanto la rete annulla (fino ad un certo punto...) le distanze geografiche; interessa piuttosto che gli argomenti siano gli stessi, permettendo quindi di ritrovare una quantità enorme di informazioni in tutto il mondo semplicemente continuando a selezionare una serie di rimandi. I collegamenti forniti all'utente all'interno di un iperoggetto possono rimandare ad un altro punto dello stesso iperoggetto  ma anche ad un documento a ventimila chilometri di distanza; sarà l'utente a scegliere il "percorso culturale" per lui più interessante (ed in questo il WWW, grazie alle proprietà degli ipertesti e alla facilità di movimento dei dati, è veramente innovativo).

Bisogna quindi tenere presente che quando si sta accedendo ad un iperoggetto si sta in realtà richiedendo ad un computer remoto di leggere dal proprio hard disk il file contenente tale iperoggetto e di trasmetterlo, sfruttando i cavi di Internet, al nostro computer. L'accesso ad un iperoggetto fa pertanto "entrare il nostro computer in casa d'altri", e quindi deve essere soggetto alle normali regole di buona educazione che valgono in questi casi e che verranno più diffusamente trattate in seguito.

4. Come si usa e come funziona il World Wide Web?

Il World Wide Web è stato pensato per rendere semplice l'accesso agli oggetti in esso contenuti. Servendosi di un browser è molto semplice muoversi al suo interno, seguendo la procedura che viene generalmente chiamata netsurfing (in italiano navigazione): ciascun iperoggetto contiene al proprio interno dei rimandi che vengono in vario modo evidenziati; quando si seleziona un rimando, il browser legge dal file contenente l'iperoggetto attualmente visualizzato un indirizzo associato al rimando selezionato e provvede a richiedere al computer che contiene l'iperoggetto associato a tale indirizzo di leggerlo e spedirlo all'utente. Quando, tramite la rete, l'iperoggetto che è stato richiesto giunge fino al computer dell'utente, il browser provvede a visualizzarlo (purchè sia scritto in un formato che esso comprende); dopodichè, esso attende una nuova azione da parte dell'utente. Ad esempio, negli ipertesti, che costituiscono la maggioranza degli iperoggetti posti nel WWW, i rimandi sono costituiti da testo evidenziato in una particolare maniera e che possono essere selezionati ad esempio cliccandoci sopra con il tasto sinistro del mouse (almeno nella maggioranza dei browser). Semplicemente cliccando sui rimandi degli ipertesti è possibile continuare a muoversi e a visualizzare sul nostro schermo iperoggetti sempre diversi. Talvolta, il rimando è costituito da immagini invece che da testo, ma la procedura non cambia. Si stanno anche diffondendo immagini in cui l'indirizzo associato al rimando dipende dal punto dell'immagine sul quale si preme il bottone del mouse (active maps o mappe attive). Può talvolta accadere di ricevere, in risposta al rimando selezionato, un oggetto che non contiene al proprio interno altri rimandi, e che costituisce quindi un "vicolo cieco".

In questi casi, i browser permettono di ritornare, se l'utente lo desidera, all'ipertesto precedentemente visualizzato, con modalità diverse da programma a programma. In realtà, questa possibilità esiste sempre, ed è spesso utile quando, dopo aver selezionato un rimando, ci si trova di fronte ad un iperoggetto che non interessa e si vuole tornare indietro al precedente.

È infine importante, specialmente per gli utenti meno esperti, evitare di farsi prendere dalla cosiddetta sindrome del click, per cui all'apparire di un qualsiasi rimando che sembri un minimo interessante ci si clicca sopra furiosamente, magari per scoprire poi che questo rimando provoca la copia sul nostro computer di un iperoggetto che il nostro browser non sa trattare (ad esempio una animazione in un formato strano) oppure per scoprire, dopo ore di attesa, che il rimando portava in realtà ad un iperoggetto del tutto inutile, oppure ancora per scoprire, sempre dopo lunga attesa, che si è avviata una lunga procedura di connessione ad un computer remoto per cui non si ha la password! È invece bene, prima di selezionare un rimando, dare un'occhiata all'indirizzo ad esso associato - che la maggior parte dei browser visualizzano in basso sullo schermo quando ci si porta sopra il cursore o il puntatore del mouse - e valutare se sia il caso di selezionarlo: dall'estensione del file si potrà intuire che tipo di oggetto è, dal metodo di accesso che cosa sta per succedere, dal nome del computer in quale parte del mondo si andrà a finire e quindi quanto veloce sarà il collegamento e il recupero dell'oggetto, e così via.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 05/09/01